A Marina di Cassano sorsero i cantieri navali che fino alla prima metà dell’Ottocento gareggiavano con quelli di Savona e di Sestri Ponente. I velieri di Piano di Sorrento aprirono infatti traffici mercantili dalla penisola sorrentina prima con i porti del Tirreno e dell’Adriatico e successivamente le rotte verso le lontane Americhe.
Anche se i casali sorrentini andarono a distinguersi, dal secolo XVIII, tra le comunità del Regno di Napoli per il prevalere in essi di attività economiche extra-agricole e per la presenza di un artigianato specializzato, tuttavia sarà sempre l’agricoltura, incrementata dalla coltivazione a carattere intensivo degli agrumi e dalla loro diffusione, a determinare un ulteriore sviluppo dei traffici marittimi con il conseguente incremento delle attività cantieristiche.
Ciò evidenzia la circolarità e l’interdipendenza tra le attività del Piano, cui sarà sempre legata l’evoluzione del territorio.
D’altro canto, gli scafi prodotti dai cantieri della penisola, oltre che essere adibiti ai collegamenti con la capitale, erano sempre più ricercati per la realizzazione degli scambi commerciali sia con i vari porti del Tirreno, sia con quelli dell’Adriatico.